C’è un fattore che accomuna quasi tutti i turisti italiani (e non solo) che si recano nella città di Venezia (e non solo): l’odio smisurato per i piccioni.
Tralasciando la mia opinione in merito, ma anche la vostra (per evitare qualunquismi del tipo “non è vero, a me piacciono” o ” a me sono indifferenti), quella che vi presento oggi è l’opera dell’artista venticinquenne Julian Charriere “Some pigeons are more equal than others”, collaterale alla Biennale di Venezia.
L’artista tramite una trappola posizionata sui tetti, dotata di erogatore di cibo e acqua, ha catturato un centinaio di piccioni e tramite una trasformazione della pigmentazione ha colorato gli animali, rendendoli quasi dei pappagalli, con tonalità che vanno dal rosso-tiziano, al blu-cobalto, passando per il verde-smeraldo. L’artista ha precisato che nel processo mai si è messa a rischio l’incolumità dei volatili.
inutile dirvi che il pubblico si è diviso tra gli entusiasti e gli animalisti, quest’ultimi fortemente arrabbiati e incuriositi dal metodo di cattura e colorazione.
Alle centinaia di domande Julian Charriere ha risposto sempre
«I piccioni fanno parte del nostro landscape urbano e, poiché si posano a terra, anche del nostro Common Ground»
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.