Tuesday poison: Raymond Lemstra


E va bene, avete ragione, in queste ultime settimane ho spremuto tutto il mio romanticismo parlandovi di due artisti, Benjamin Lacombe e Rebecca Dautremer, e delle loro favole a colori che incantano i nostri sensi. So di aver riacceso il ricordo della vostra infanzia fatta di favole deliziose mettendovi davanti ai volti graziosi delle loro fanciulle tristi e tutti insieme ci siamo lasciati coccolare e saziare dalle loro storie. Ora però è arrivato il momento di proporvi qualcosa di più forte, qualcosa di strano, un tantino grottesco, perché anche questo ci piace. Parecchio pure.
Oggi voglio scuotervi un pochino con un artista che viene dall’Olanda e che ho scoperto per caso su Juxtapoz (ve la ricordate la mia rivista preferita?) durante l’ora di ricreazione.

Lui si chiama Raymond Lemstra, fa l’illustratore da qualche tempo e leggo dal suo curriculum di alcune collaborazioni con Mercedes-Benz e Nokia tanto per citare qualche nome.
Scorrendo le immagini selezionate per voi si può notare come la sua capacità espressiva coincida con la sua goliardica voglia di tirare fuori dalla sua fantasia, una fonte inesauribile di creatività, soggetti e oggetti per così dire alquanto geometrici, per la gran parte robotici, i quali ad un occhio allenato sembrerebbero un bizzarro collage di joystick e tasti di telecomandi e congegni meccanici assemblati su una superficie; ma in molti casi ci troviamo di fronte a presenze umane primitive, maschere di un mondo contraffatto dalla realtà, caricature di impiegati e intellettuali con le pipe e il fumo che si dilegua e cerca lo sguardo dello spettatore per deviare la sua immaginazione, come nella collezione di illustrazioni Vulpes Sus Frater.
È proprio così, Raymond Lemstra è un furfantello, si prende gioco della nostra immaginazione e lo fa con molta ironia, con un delicato sarcasmo che si incastra nel gioco cromatico, anche in bianco e nero, delle linee e delle forme che si compongono e scompongono come tante figure in un caleidoscopio che egli sa abilmente muovere, proprio come farebbe un burattinaio dispettoso con il proprio pubblico.


Eva Di Tullio

Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!

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