Grazie a circa 50.000 aziende e un milione di ettari coltivati, l’agricoltura italiana è ai primissimi posti nel mondo per superficie e produzioni biologiche.
Primato guadagnato grazie anche a migliaia di agricoltori che hanno deciso di puntare sulla qualità e su coltivazioni genuine esenti da deplorevoli strategie commerciali. Un “made in italy” che, come succede spesso in Italia, non ha mai ricevuto un adeguato sostegno. Burocrazia, calo dei consumi, ritardi nei pagamenti, sono solo alcune delle difficoltà che un agricoltore è costretto ad affrontare giornalmente.
A tutto questo, si uniscono le produzioni di massa e l’abbattimento dei costi nei supermercati a scapito di prodotti qualitativamente validi.
Se vi dicessimo che di ogni euro speso al supermercato, solo il 18% va al produttore, mentre l’82% si disperde in intermediari, pubblicità, packaging e comunicazione, voi probabilmente direste: “si, niente di nuovo, la solita solfa. E’ uno schifo, ma è così che funziona.”
Già, è così che funziona finchè qualcuno non decide di armarsi di buona volontà e un po’ di spirito imprenditoriale provando a lanciare un progetto che fa il giro di tutta Italia in pochissimo tempo.
Stiam0 parlando di jenuino, progetto ambizioso nato in Toscana e fondato dal trentenne Giacomo Bracci.
Definire in una sola parola Jenuino mi risulta un’impresa ardua. Jenuino è mangiar sano, è un hub culturale sull’alimentazione, è il mezzo di comunicazione tra le aziende agricole e il cliente che ha voglia di mangiare bene risparmiando o che semplicemente vuole saperne di più sulle coltivazioni biologiche. Citando le parole del video di cui sotto, jenuino
è un facilitatore tra le piccole fattorie orientate alla qualità e le persone che sono in grado di riconoscerla ed apprezzarla. Senza intermediari, accorciando al minimo la filiera produttiva, garantendo eccellenza e trasparenza nei prodotti, nei processi e nei trasporti.
Volendo riassumere a chi è duro di comprendonio o come me, altamente deficitante, (soprattutto il Lunedì mattina) jenuino tramite una piattaforma che verrà lanciata in fase beta a fine mese, metterà a disposizione degli utenti vere e prorie ceste di prodotti, provenienti da fattorie associate e completamente personalizzabili.
Miele, confetture, olio, prodotti sott’aceto, formaggi, affettati, sono solo alcune delle cose che sarà possibile ricevere direttamente a casa propria. Tutti prodotti con un unico grande obiettivo: riportate il mangiar sano sulle tavole degli italiani.
Dietro le quinte intanto jenuino stipula accordi con fattorie e aziende agricole della realtà maremmana, mettendole in contatto direttamente con l’utente finale che si impegna ad acquistare una determinata quantità della produzione, dando al fattore la certezza che parte del suo lavoro non andrà sprecato o peggio ancora svenduto all’interno degli ipermercati.
Noi di Organiconcrete facciamo un megagenuino inboccaallupo ai ragazzi di jenuino e ci auguriamo che il loro progetto possa mettere le radici per un futuro alimentare rinnovato.
Intanto vi consiglio caldamente di guardare il video recitato in toscano. Uno spasso per gli occhi e per le orecchie, oltre che un ottimo strumento per raccontare di jenuino.
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.