Parole che non sono innocue


Ci sono persone che scappano, scappano sempre, scappano addirittura convinte che fuggire dalle cose permette di evitarle davvero, di cancellarle; scappano da quello che fa paura, ma scappano anche da quello che vogliono, ignari che le cose, nella vita, te le devi mettere davanti, non dietro, le devi guardare in faccia, le devi sentire, prendere per i capelli, smontare.
Perchè quello che conta te lo porti dentro, non dietro, non lo vedi quando ti giri, non gli tocchi la mano quando ti siedi su una panchina, lo senti quando ti guardi dentro, quando la notte poggi la testa sul cuscino, quando non lasceresti mai una strada anche se piena di sassi.
La vita è così, devi fare il tuo giro.
E non puoi imboccare sempre scorciatoie, ti devi mettere le scarpe più comode e farti tutta la strada, le salite, i sentieri sterrati, le discese veloci; te ne devi stare lì e camminare, attento ai sassi e alle buche, ricordando che quello che troverai alla fine, oltre i sassi e le buche, è quello che avrai deciso di portare con te.
Io non lo so se noi due siamo cosi, non lo so perchè camminiamo in tondo e torniamo sempre al punto di partenza, con paura e insistenza, non lo so se ci ritroveremo alla fine del nostro giro, come non so se capirai mai che ne valevamo la pena, che anche solo un momento di noi valeva la pena.
Non lo so se ho fatto bene a restare, ma so che ora faccio benissimo ad andarmene, so che tu hai sempre deciso solo di scappare e so che invece ora io non ti posso più inseguire, ora devo andare, perchè questa strada, questo pezzo del mio giro, non è il tuo, perchè se non sei capace di stare vicino a me in questa lunga salita, e passarmi la borraccia e indicarmi di notte le stelle, non sarai capace nemmeno di sorridere con me del sole che poi vedrò a valle.
So che tu, la nostra guerra, non l’hai mai voluta combattere.
E io ripongo le armi.
So che io non scappo, io resto. Per chi combatte accanto a me, io resto.
So che tu sei una pozzanghera.
Cos’è l’oceano, non potresti mai capirlo.


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

Commenti

commenti


RELATED POST