Quante volte al giorno attraversiamo la città e i suoi spazi non curanti del suo modo di penetrare nelle nostre vite? Io me lo chiedo perché se c’è un posto che mi incuriosisce, beh, quello è proprio la città. Sono letteralmente affascinata dalla città, dalle sue linee curve, dalle sue trasparenze che mettono in comunicazione la realtà con i sogni. Quelli di ognuno di noi, cittadini di metropoli in continua evoluzione e la loro evoluzione è anche la nostra. La città si nutre del nostro tempo e il tempo si insinua lungo le geometrie dei palazzi, quelle scatole di cemento divise in ripiani come torte. La città e la sua complessità sono un fattore oggettivo e soggettivo, un dato di fatto che ispira la creatività di artisti che realizzano opere d’arte con al centro proprio lo spazio urbano, o per meglio dire gli spazi urbani.
Uno di questi è Ugo Gattoni, un artista francese con nome e cognome italiani, il quale sta facendo parlare di se con Bicycle, un libro illustrato realizzato in occasione delle olimpiadi in cui l’ideatore si cimenta con illustrazioni in bianco e nero che ritraggono la città di Londra e i suoi abitanti nelle loro faccende quotidiane: mamme con bambini e ragazzi delle consegne, ciclisti e bancari indaffarati, un meltin pot tipico delle grandi città. Con Mc Bess, altro illustratore made in france, ha contribuito alla realizzazione dello spot ormai celebre della Nissan QQ, in cui murales e graffiti si muovono assieme all’automobile.
Guardando le sue illustrazioni, adorabili nella loro veste in bianco e nero, ciò che colpisce è l’infinità di dettagli che finiscono sotto gli occhi, una minuziosità che non finisce mai di stupire, ci si perde nel cercare personaggi e oggetti che compongono le sue città; una lente di ingrandimento non basterebbe per scorgere la maestosità del suo tratto, sottile e raffinato, anche quando lo scenario è apocalittico, catastrofico come in Ultra Copains, un affresco di dieci metri con dentro strade, palazzi e soggetti millimetrici.
Ma la città di Ugo Gattoni è soprattutto il trionfo della magia del surrealismo, anche un po’ fiabesco come nel video Rock it for me della band Caravan Palace, in cui navicelle spaziali e robot si impadroniscono di Parigi.
Uno dei tanti, infiniti modi di vivere lo spazio che ci gira intorno.
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!
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