Parole che non sono innocue


Una volta Luigi Tenco, alla domanda sul perchè scrivesse solo cose tristi, ha risposto: “Perchè quando sono felice esco!” Ecco, forse se oggi non ho niente da scrivere, se non trovo proprio nulla da dire, è perchè sono felice anch’io. Che poi è strana questa cosa delle felicità, tutti lì a dire che è una sensazione legata ad un momento che poi passa e se ne va, che felici davvero non lo si è mai, che nessuno è mai capace di capirlo mentre va, che è felice, ma solo di rimpiangerlo dopo. A volte è così, a volte tra tutte le infinite cose che potevano accadere ne accade una, una precisa, proprio quella lì, che dura un attimo, ma che ricorderai più o meno per tutta la vita. Ma la maggior parte delle volte sono i minuti che vivi ogni giorni a renderti felice, quelle cose che conosci a memoria perchè le tieni sempre nelle tasche, quelle che quando piove tirano fuori l’ombrello e quando fa freddo ti danno la loro sciarpa per coprirti, quelle che il tempo passa ma è come se si fermasse. Ecco, la mia felicità è una così, non aver bisogno di parole, con certe persone, non parlare eppure dirsi tutto e capirsi, e sedersi uno accanto all’altra e sapere di essere al proprio posto, di non voler essere in alcun altro posto.
“Questa parte della mia vita, questa piccola parte della mia vita si può chiamare felicità!”

 


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

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