Siamo solo a martedì, la settimana è appena iniziata con tutti i suoi mormorii urbani, con le tangenziali del mondo intasate di ore arretrate di sonno e di codici a barre stampati sul di dietro di confezioni appiccicate su ripiani orizzontali. Sì, è solo martedì cari lettori di Tuesday Poison e proprio a voi sto pensando mentre scrivo questo pezzo. Casalinghe disperate e impiegati incravattati lasciate quello che state facendo e concedetevi una pausa perché oggi con il pensiero vi porto a fare un giro a New York, esattamente nel cuore di Manhattan, dove nel 2005 un certo Jonathan LeVine ha aperto uno strano posto che ancora oggi porta il suo nome: la Jonathan LeVine Gallery.
Il motivo per cui mi soffermo oggi a parlarvi di questa oramai famosa galleria di New York sta nella sua formula, un’idea che rende la Jonathan LeVine Gallery non una qualsiasi galleria ma uno spazio amato da molti artisti internazionali: il suo fondatore infatti è un fanatico di street art e lowbrow, un miscuglio che anche a noi piace molto, vista la nostra sete insaziabile di urban culture: non è un caso se la street art e l’arte lowbrow siano nate per strada, sono due sottoculture, più che correnti artistiche vere e proprie, che si alimentano a vicenda e traggono ispirazione l’una dall’altra (vedi l’esperienza di Nicola Alessandrini di cui vi ho parlato la scorsa settimana).
Alla Jonathan LeVine sono passati Ray Cesar e Camille Rose Garcia ma anche Obey, forse il più famoso street artist made in USA, con una personale dal titolo “E Pluribus Venom”nel 2007.
Sul sito della galleria si legge che il motto del suo fondatore e degli artisti che in essa vengono ospitati è Do it Yourself, ovvero la possibilità per gli artisti di esporre le loro opere come meglio credono sfruttando tutti gli spazi necessari che vengono messi a disposizione dalla galleria nel corso degli eventi organizzati.
Un modo alternativo di ricreare il paesaggio su cui vanno ad agire gli street artist. Inoltre la Jonathan LeVine Gallery partecipa ogni anno alla celebre Art Basel di Miami e vanta collaborazioni con gallerie di tutto il pianeta Terra. Insomma, un biglietto da visita niente male!
Prima di tornare a quello che avete lasciato, sperando che il vostro capo non vi abbia licenziato e che non abbiate bruciato una camicia sull’asse da stiro, vi suggerisco di segnarvi queste date: dal 1 al 29 Dicembre 2012 c’è la personale di Joe Sorren mentre a Gennaio 2013 sarà la volta di Aakash Nihalani, lo street artist famoso per i suoi interventi “isometrici” realizzati con del nastro adesivo colorato. (Magari anche Zelda prende spunto)
Ray Cesar – A Gentle Kind of Cruelty
Delusional – The Story of the Jonathan LeVine Gallery
Andy Kehoe alla Jonathan LeVine Gallery
Joe Sorren – When She Was Camera
Roa – An introduction to Animal Representation
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!
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