Non resta altro da dire, a volte.
Ti amo, ti ho amato in tutti questi otto lunghi anni, ti amerò ancora, per sempre.
E ammetto che avrei colto fiori per te, che avrei preso quel treno ogni giorno, che quei duecento chilometri li avrei fatti sparire con un semplice soffio, solo per noi.
E ammetto che avrei scelto te, ogni volta che avrei potuto scegliere io avrei scelto te; come davanti all’altare ti avrei giurato la mia fedeltà e la mia pazienza, la comprensione e la coerenza.
Se tu avessi avuto paura io avrei avuto coraggio per entrambi, se ti fossi stancato io avrei avuto la forza per tutti e due, se avessi voluto restare in silenzio io sarei rimasta insilenzio insieme a te e se poi avessi voluto parlare io sarei stata la prima ad ascoltarti.
Ti amo, anzi ci amiamo.
Sì.
Io credo che, in un modo assurdo e incomprensibile e inesistente, noi ci amiamo.
Ma non possiamo stare insieme.
E questo non vuol dire che ci amiamo di meno di quelli che ogni mattina si dividono il cornetto o si passano l’accendino, no, noi ci amiamo perfino di più, perchè abbiamo la certezza inaffondabile che non sono quattro abitudini a tenerci insieme, che la quotidianità per noi non funziona come una colla, che quello che ci appiccica stretti è ben altro.
Ma non possiamo stare insieme.
Che a dirlo è semplice, ma a capire come si fa non ci siamo ancora riusciti.
Come non siamo mai riusciti a trovare davvero un motivo.
Tu lo sai perchè ci siamo visti una volta e poi non abbiamo più smesso di guardarci?
Lo sai perchè io ho passato il mio tempo ad aspettarti e tu a tardare, perchè non volevi che me ne andassi però non mi hai mai fatto entrare?
No.
E ho capito che non mi importava più di nulla quando ho smesso di cercarla la risposta.
E potrai tornare ogni volta che vuoi, come gli avvoltoi, per beccarmi il cuore, ma non ci riuscirai più, perchè è ben custodito.
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".
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