Dopo avervi parlato nelle scorse puntate di artisti stranieri conosciutissimi nell’ambito della cultura pop surrealism e lowbrow penso sia arrivato il momento di dedicare due righe (si fa per dire) ad un talento nostrano, una persona che ho il piacere di incontrare spesso in occasione di mostre ed eventi culturali in giro per la capitale.
Aprite bene le orecchie, anzi gli occhi, perché oggi è la volta di Nicola Alessandrini, un artista di Macerata, maestro d’arte presso l’Accademia delle Belle Arti, uno di quelli che l’arte non l’ha messa da parte, ma anzi, nel lavoro di illustratore e graphic designer alimenta amorevolmente la sua passione per il macabro che tanto piace alla sottoscritta.
Da qualche tempo collabora con Alessandro Capitani Guerra all’interno del progetto Yuri&Yuri Gagarin Brothers in cui il tema della morte e del grottesco prendono il sopravvento.
Un filo che lega tutte le sue esperienze artistiche. Vi consiglio di dare un’occhiata alle opere di street art realizzate nella capitale a fianco di personaggi noti nello scenario della urban culture capitolina. (Zelda prendi nota)
Ho conosciuto Nicola in occasione di una mostra alla galleria Mondo Pop di Roma qualche anno fa e da allora le sue opere continuano a riemergere nell’immaginario pop surrealista che mi porto dentro.
La sua creatività ed il suo talento si esprimono attraverso la realizzazione di una miriade impressionante di soggetti contorti, bambini deformi, altri suicidi che prendono forma su ogni superficie di cui dispone.
Tutto è possibile nelle sue opere, tutto si trasforma in visioni surreali di una realtà che vive dentro lo spazio di un pensiero apocalittico e si trasforma in una favola tetra e funerea.
Nicola Alessandrini si prende gioco dello sguardo altrui tessendo una rete sottile di spetti che stanno dietro al suo labirinto onirico.
Un trionfo di sarcasmo e spavento a cui non potevo sottrarvi, quello di un artista che ha lavorato con gente del calibro di Gary Baseman. Nientepopòdimeno!
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!
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