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A colpi di matita: Arianna Usai

A colpi di matita: Arianna Usai


Quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai l’illustratore?
Ho 25 anni, sono nata in Trentino ma vivo a Roma da 6 anni e, escludendo i tre anni di Istituto Europeo di Design, faccio l’illustratrice da circa 3 anni.

Come hai imparato a “disegnare”?
Sono appassionata di disegno e di pittura da sempre.
Non credo che si possa imparare a disegnare, però gli studi aiutano e velocizzano i tempi.
Ho frequentato prima l’Istituto d’Arte di Trento, poi l’Istituto Europeo di Design di Roma, dove mi sono diplomata nel 2009. Nel mese di giugno dello scorso anno, invece, ho partecipato al corso di Illustrazione e Visual Storytelling presso la School of Visual Art di New York e, infine, ho frequentato dei corsi brevi con Cristiana Cerretti, Maurizio Quarello e Roger Olmos.

La tua è una passione, un lavoro, o entrambe le cose?
E’ una passione che ho deciso di trasformare in lavoro.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Disegno sempre su carta. Il computer lo uso solo al termine dell’illustrazione per fare piccole modifiche e per digitalizzare l’immagine.

Da cosa trai ispirazione? E cosa cerchi di trasmettere con le tue illustrazioni?
Prendo ispirazione dai posti che visito, soprattutto da quelli a cui sono più affezionata, come la Danimarca o New York, ma anche dai libri illustrati per bambini che popolano la mia libreria. Quando illustro i libri per l’infanzia mi piace creare mondi colorati e realizzare i miei sogni più impossibili, come, ad esempio, nel mio primo libro, dove ho fatto cadere tutte le nuvole del cielo sulla Terra. Mi diverto, però, anche a realizzare immagini ironiche, ispirate a scene bizzarre che ho vissuto e a giocare sui doppi significati delle forme.

Che strumenti (e/o software) utilizzi solitamente?
Utilizzo matite, carta da schizzo, cartoncino da acquarello, acrilici e da poco tempo anche le tempere.

Che consigli daresti agli aspiranti designer/illustratori che desiderano emergere in questo settore?
Consiglio di non abbattersi e di insistere sempre. E’ importante lavorare tutti i giorni, sperimentare tanto e farsi influenzare dalla vita, dalle persone e dai corsi. Per chi vuole entrare nel mondo dell’illustrazione per l’infanzia consiglio di realizzare il proprio progetto di libro e poi proporlo alle case editrici, per e-mail oppure durante le fiere, come ad esempio alla Fiera del Libro per ragazzi di Bologna. Quando si è all’inizio è forse l’unico modo per farsi conoscere ed essere pubblicati. Consiglio anche di non accettare mai di lavorare gratis perchè, anche se è per prima cosa una passione, questo lavoro va retribuito come tutti gli altri tipi di lavori.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Per quanto riguarda l’illustrazione per l’infanzia Roger Olmos è uno dei miei preferiti, mentre per l’illustrazione per l’editoria trovo geniale Alessandro Gottardo.

Ringraziamo Arianna per averci concesso l’intervista e vi invitiamo a vistare il suo blog:  http://ariland.blogspot.it/


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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