Il nome AntiVJ raccoglie un eterogeneo collettivo di artisti europei che da anni si pone tra i pionieri delle nuove forme di espressione dell’arte digitale quali le istallazioni interattive e il video-mapping.
Il mapping può essere definito come una trasformazione/rielaborazione dell’esistente secondo parametri sensoriali alternativi: il tutto tramite la generazione e riproduzione di proiezioni video basate sulla mappatura digitale dello spazio e l’ausilio di videoproiettori ad alta definizione che danno allo spettatore l’illusione della profondità tridimensionale.
Ed è proprio utilizzando le tecnologie del video mapping che si è concentrato l’ultimo lavoro degli AntiVJ intitolato O (omicron).
Il progetto è stato realizzato a Wroclav, in Polonia, all’interno della Sala del Centenario (Hala Stulecia): incredibile edificio costruito ad inizio ‘900 la cui caratteristica principale è la cupola fatta interamente di cemento armato che vanta un diametro di 65 metri e un’altezza di 43; dimensioni che ne fanno uno dei più grandi edifici al mondo del suo genere.
Luca Marinucci
Romano, studente (?), disoccupato; si definisce un perenne neofita dei suoi interessi: la street art, la lettura e la musica.
The Ark il nuovo lavoro del collettivo AntiVJ | Organiconcrete
10 febbraio
[…] europeo nato nel 2006 che si occupa di visual mapping. Ci avevano già stupito con il progetto Omicron (ve ne avevamo parlato qui) e anche stavolta non hanno deluso le attese sfidando i limiti del […]