Che il pop surrealism sia una corrente stravagante lo si era ben capito sin dai primi anni e dunque non sorprenderà se i suoi confini si siano ampliati dal disegno alla digital art, all’animazione e soprattutto alla produzione di toys. Sì avete capito bene, oggi parliamo di giocattoli o balocchi se preferite, fantastici personaggi di piccole e medie dimensioni realizzati in vinile o altri materiali come la resina, il legno e il metallo. In poche parole, un esercito di strambe creaturine pronto ad invadere le gallerie d’arte di tutto il mondo e che poi finisce nelle case di tutti gli appassionati.
Alzi la mano chi ne possiede almeno uno! Io ho un Mini Munny, un bimbo con la pancia bianca e una girandola in mano che da qualche tempo aspetta di prendere colore.
Vediamoli un po’ più da vicino questi giocattoli per bimbi un po’ cresciuti.
I primi toys fanno la loro comparsa negli anni novanta e da allora la produzione è cresciuta in modo impressionante, soprattutto nei paesi asiatici dove si sa che la creatività e la bizzarria sono un fatto genetico (leggere alla voce Takashi Murakami). Si presentano in diversi modi, impacchettati in scatole e, in alcuni casi, con colori al seguito per scatenare la creatività di chiunque; molto spesso sono animali e hanno la testa di orsi, conigli, gatti e cani e il corpo quasi sempre identico: un esempio per tutti sono i Qee realizzati ad Hong Kong, famosi per aver creato i QeeEgg, una serie divertente di uova in vinile che personificano bizzarri personaggi con un solo occhio, altre finemente disegnate come la Obey Qee Egg, un omaggio al genio della street art americana. Ma spopolano anche le famose action figures, ovvero caricature di personaggi famosi di film, video game e fumetti da tenere accanto alla collezione di fumetti. Tra tutti i materiali di cui ci si serve per la loro produzione proprio il vinile sembra essere quello prediletto da writers, street artists e illustratori come Gary Baseman, padre del gioco Cranium e della serie americana Teacher’s Pet, menti creative che con le loro realizzazioni deliziano la vista e i momenti di richiamo al ludo infantile di ogni acquirente, riproponendo la loro arte su questi supporti spesso realizzati in numero limitato.
L’asse artistico Giappone-Usa ha aperto i confini all’Europa e anche all’Italia dove ai simpatici mostriciattoli Buff Monster, alle bambine imbronciate ma anche un po’ impertinenti dell’artista americana Katie Olivas e alle bamboline un po’ punk dell’illustratrice Camille Rose Garcia nelle gallerie si affiancano i Munny versione Serpe in Seno, i mini skaters dell’illustratrice Francesca Ghermandi e le matrioske dipinte a mano di Giada Wooden Boxes, qualche nome tanto per farvi venire l’acquolina in bocca.
Vogliamo iniziare la nostra collezione?
Eva Di Tullio
Io sono Eva e con Tuesday Poison ogni martedì, vi racconterò la storia dell’arte pop surrealista e lowbrow: accomodatevi pure!
Tuesday Poison: Juxtapoz Magazine | ORGANIC CONCRETE
3 luglio
[…] Ryden, di cui vi parlerò qualche numero più in la, e la maga delle bamboline Camille Rose Garcia (vedere articolo su Toys). Intanto correte a prendere il nuovo numero di Juxtapoz (luglio 2012), quello con la copertina hot […]