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A colpi di luce: Marco Cappella

A colpi di luce: Marco Cappella


Ciao, di dove sei, quanti anni hai e da quanto tempo scatti fotografie?
Ciao, vengo da Sant’Elpidio a Mare, un piccolo paese in provincia di Fermo, nelle Marche ma questo momento mi trovo a Berlino. Scatto da circa un anno e mezzo. E’ iniziato tutto a New York, ho comprato lì la mia prima macchina fotografica e da quel momento in poi non ho più smesso.

Dai una tua interpretazione al termine “FOTOGRAFIA”
Il tentativo di racchiudere un mondo dentro una sola immagine. Il più delle volte però non ci si riesce.

Quali sono i tuoi soggetti preferiti? E come interagisci con loro?
Preferisco le aree urbane, le metropolitane o i quartieri periferici di grandi città.

Digitale o Analogico? Quale significato si nasconde per te dietro questi due termini tanto usati quanto spesso abusati, e qual è il tuo rapporto con essi?
Mi piacciono entrambi, ognuno con i suoi pregi e difetti. David Lynch tempo fa disse: “le idee sono nell’aria, non ha alcuna importanza quale sia lo strumento che utilizziamo per catturarle”. Aveva ragione.

Qual è la tua attrezzatura?
Utilizzo principalmente una Canon Eos 60D ed una Pentax ME Super. Pochi giorni fa ho comprato una Olympus OM3, una macchina meravigliosa che sto apprezzando sempre di più.

Cosa fai quando non scatti fotografie?
Mi piace viaggiare, ascoltare musica e guardare film, quindi una parte del mio tempo libero lo dedico a queste tre cose.

Una domanda che vorresti ti venisse fatta?
Partiamo?

Un fotografo che ci consigli di tenere d’occhio?
Ce ne sono molti, ultimamente però, i lavori che mi entusiasmano di più sono quelli di Brittany Marker (http://www.flickr.com/photos/brittanymarkert/) e Aëla Labe (http://www.flickr.com/photos/aela/)

Ringraziamo Marco per averci concesso l’intervista e vi invitiamo a visitare il suo stream flickr http://www.flickr.com/photos/marcocapp/


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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