Parole che non sono innocue


Dicono che al dolore ci si abitua, che dopo un pò non ci si fa nemmeno più caso; dicono che le ferite aperte si seccano al sole e che una volta seccate, poi, non si scalfiscono più.
Invece no.
Io continuo a buttarmi sotto il treno in corsa senza fare niente per evitarlo, eppure ogni volta è come se fosse la prima.
Non ci si abitua, no.
Semplicemente s’impara a guardare in un’altra direzione, a deragliare, a non pensare; si impara a usare il cervello, a credere che ciò che conta sia qui e ora, e non il forse.
Non lo so.
Oggi, però, penso che sì sarebbe difficile, che forse ci faremmo del male, ma che sarebbe comunque stupendo, oltre ogni previsione; oggi penso che noi esistiamo, in un modo che è solo nostro, ma ci siamo e che ogni volta è Ogni Volta perchè vogliamo sceglierci, perchè sappiamo sceglierci.
Penso che la mia vita è fatta di persone che tu non conosci, di posti dove tu non ci sei, ma dove nessuno è più presente di te; penso che, almeno per una volta, vorrei essere io la ragazza della stazione, quella che saluta, quella che manda un cuore dall’altra parte del finestrino.
Penso che quando un motivo ce l’hai ci puoi lavorare sopra, te lo puoi ricamare, all’occorrenza stringere o allargare, te lo puoi cucire addosso, puoi rendere tutto più sopportabile, ma quando un motivo non ce l’hai, quando proprio non capisci il perchè, allora non resta che rimanere in silenzio.
Penso che quanto ti amo vorrei sussurrartelo nell’orecchio, ma non ci sono mai riuscita, e non perchè temo una risposta o il tuo silenzio, ma perchè se slegassi il laccio in cui ho stretto il mio cuore uscirebbe tutto fuori, e io non voglio, non voglio che si desperda nell’aria o che cada per terra, voglio che quel tutto rimanga solo nostro, che viva solo quando ci guardiamo negli occhi, quando non serve nemmeno una parola, perchè ogni cosa è così chiara…

[ “Sì, perché il ciclone, quando arriva, non è che t’avverte. Passa, piglia e porta via. E a te, ‘un ti rimane altro che restare lì, bono bono a capire che, forse, se ‘un fosse passato, sarebbe stato parecchio, ma parecchio peggio” ]

 


Alice Innocenti

Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".

Commenti

commenti


RELATED POST