Alla voce 13 maggio Wikipedia dà una moltitudine di fatti avvenuti nel passato, vedi la scomunica di Savonarola nel 1497, l’abolizione dei manicomi in Italia con la legge 180 e l’apparizione della Vergine Maria in un piccolo paese a Fatima, in Portogallo. Io però ho speso mezz’ora a leggere di un’invenzione che ha cambiato la storia dei nostri vestiti, ovvero il Veltro.
Signore che siete a casa a fare l’uncinetto, sapete di cosa sto parlando vero? Così andarono i fatti: un bel giorno (magari era una domenica), un certo Georges de Mestral (che non aveva internet e odiava il calcio), mentre tornava da una passeggiata in campagna, vide che alcuni fiori di bardana, (wikipedia dice che sono rossi in realtà sono porpora) gli erano rimasti attaccati alla giacca. Dove era stato il Signor de Maestral e soprattutto a fare cosa sono fatti suoi però scoprì che gli uncini di questi fiori miracolosi si incastrano ovunque, permettendo di essere applicati sui tessuti. Nacque così il marchio Veltro. E bravo il nostro ingegnere delle chiusure!
Chiusa la nostra parentesi da almanacco del giorno dopo (con sigla a seguito), oggi miei cari lettori vi porto a Madrid, nel quartier generale di uno dei miei artisti preferiti, Sam 3.
Lui è uno di quegli artisti che ha nelle tasche sempre qualcosa di interessante con cui lasciare il segno in città di tutto il mondo, dai murales alle installazioni, passando per i video e i disegni. Un artista eclettico, il quale predilige la semplicità del nero che forgia figure umane su qualsiasi superficie in cui si posa la sua creatività. Esseri viventi che lottano con l’evoluzione della scienza, altri che chiedono l’intercessione divina, uomini che appartengono a civiltà antiche trasportano in spalla quella scatola tecnologica che trasmette immagini da tutto il mondo. Il suo lavoro che più mi piace è quello realizzato a Besançon, in Francia, nel 2011, dove due figure umane si scrutano attraverso un telescopio che sembra scardinare la nostra visione prospettica della realtà.
Un sognatore forse? Semplicemente un uomo che osserva e disegna. E viceversa.
Buona domenica!
Zelda
Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.
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