Ciao, di dove sei, quanti anni hai e da quanto tempo scatti fotografie?
Ciao. Sono una studentessa diciannovenne di Milano. Scatto fotografie fin da piccola per gioco, inizio a cercare consapevolmente la fotografia verso i sedici anni e da circa sei mesi ho trovato un mio modo e mi ci dedico più assiduamente (ho lasciato da parte altri hobby, e ora divido la settimana tra università, lavoro e scatti).
Dai una tua interpretazione al termine “FOTOGRAFIA”
Per me prima di tutto vuol dire “combattere la morte”. Ciò che è limitato mi spaventa, e attraverso la fotografia riesco a creare un mondo universale e senza tempo.
Quali sono i tuoi soggetti preferiti? E come interagisci con loro?
I miei soggetti preferiti al momento sono giovani ragazze (spesso minute), nella quale mi possa rispecchiare parzialmente, soprattutto per quanto riguarda l’ esperienza del femminile e la sensibilità vista come fragilità o come forza.
Con loro cerco di essere trasparente. Mi piace fare merenda prima di scattare; parlare, fare emergere ciò che ci accomuna e trovare una certa tranquillità. Mi restano sempre bei ricordi.
Digitale o Analogico? Quale significato si nasconde per te dietro questi due termini tanto usati quanto spesso abusati, e qual è il tuo rapporto con essi?
Lo scorso settembre ho trovato una vecchia Zenit in cantina, l’ ho provata e mi sono innamorata dell’ analogico. È una cosa istintiva, mi soddisfa maggiormente. Mi sento più vicina al processo materiale con cui la luce lascia il segno. Con il digitale continuo ad allenarmi (mi è necessario ad esempio per i self), ma ancora ci bisticcio; non penso di essere arrivata ad un utilizzo che mi permetta di valorizzarlo.
Qual è la tua attrezzatura?
La mia amata Zenit EM ,pesante, grezza e dura (chi mi stampa le foto la chiama “tritacarne”), una Canon EOS 1000D, una Diana F+ della Lomography (che uso in casi di emergenza spazio) e una neo-arrivata Polaroid Spirit 600.
Cosa fai quando non scatti fotografie?
Seguo un paio di corsi in uni, faccio la babysitter, butto via troppo tempo davanti al computer o esco con amici.. niente di speciale insomma.
Una domanda che vorresti ti venisse fatta?
Che rapporto hai con la tua stessa fotografia?
Un fotografo che ci consigli di tenere d’occhio?
L’un des nombreux, che tra l’ altro ho avuto il piacere di conoscere e ringrazio per i consigli. Ha un modo che trovo molto interessante; la sua fotografia è viva.
Ringraziamo Giulia per averco concesso l’intervista e vi invitamo a visitare il suo stream flickr: http://www.flickr.com/photos/69960995@N02/
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
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