Domenica in strada: Moneyless


Vi capita di svegliarvi nel cuore della notte e iniziare a girovagare in casa con la speranza di trovare una risposta al quesito che ha interrotto il sonno? Ecco, questa mattina mi sono svegliata con una domanda che mi tormenta il cervello, una di quelle a cui non so dare risposta e non so dove trovarla.
Mi era già successo una sera di qualche tempo fa quando ho visto un documentario sulle esplorazioni lunari prima di andare a dormire e mi sono chiesta tutta la notte dove andasse a finire la pipì degli astronauti.
Questa mattina invece il quesito è meno scientifico, senza troppi sforzi potete aiutarmi di sicuro: Maurizio Costanzo ha i denti?

Mentre voi cercate la risposta io vi faccio un regalino, oggi vi porto a Milano a conoscere un fantastico trentenne con in tasca un diploma dell’Accademia delle belle Arti di Carrara e uno in Communication Design all’Isia di Firenze, con un pacchetto di collettive e mostre in gallerie, nonché un girovago oramai conosciuto anche in Europa: ecco a voi Moneyless.
A metà tra designer, illustratore e street artist, Moneyless riversa nelle sue opere il suo chiodo fisso per le geometrie e le sue forme prospettiche.
Su qualsiasi superficie Moneyless incastona il pensiero all’interno delle sue creature spigolose, poche volte tondeggianti, e guardando attraverso lo spazio delle linee mi sento dentro di esse, mi avvolgono con la loro delicata semplicità che mi ricorda le ore di educazione tecnica nella scuola media.
Mi perdo felicemente nel suo straordinario mondo di rette e angoli che vedo sui muri di spazi abbandonati, dove il tempo si arresta proprio lì, nell’incrocio tra le diagonali.
Vi consiglio di dare una rispolveratina ai teoremi di geometria.
Buona domenica!


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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