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A colpi di matita: Giulio Bonasera

A colpi di matita: Giulio Bonasera


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Quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai l’illustratore?
Ho ventotto anni e sono di Roma. Mi occupo di illustrazione, al di là dei miei primi incarichi per dei piccoli periodici avvenuti negli scorsi anni, dal momento in cui ho sviluppato un piacere nell’avere a che fare con l’arte grafica e che personalmente posso ricondurre a quando, in piena adolescenza, ho iniziato a conoscere i lavori di disegnatori come ad esempio Andrea Pazienza o Heinz Edelmann: Non penso sia azzardato dire che la maggior parte di noi è stata introdotta al mondo dell’arte tramite l’illustrazione. Libri, periodici, fumetti, poster ed altri innumerevoli esempi sono gallerie d’arte “popolari” ed il mondo dell’illustrazione è sicuramente più accessibile alla collettività di quanto non lo siano molti altri luoghi della cultura. Sebbene si “accusi” l’illustrazione di essere un semplice mestiere, ed in quanto tale un qualcosa in grado di produrre, nella migliore delle ipotesi, delle opere di alto artigianato, illustrare è però chiaramente un preciso atto di fare artistico e l’illustrazione è, come da dizionario una “Figura, disegno, fotografia che accompagna un testo a scopo esplicativo, documentario o ornamentale”, una rappresentazione visiva creata allo scopo di rendere soggetti più piacevoli o comprensibili, quindi un fare arte in piena regola che al pari di ogni altro può pragmaticamente concretizzarsi in un dipinto come in una scultura così come in un qualsiasi altro media artistico. Sebbene la mia attività si è concretizzata durante i miei anni di studio in una pratica legata al disegno ed all’illustrazione, non posso dire però che ciò che faccio oggi non sia un qualcosa in divenire, totalmente indifferente ad un’approccio avuto a più ampio spettro.

Come hai imparato a “disegnare”?
Credo come tutti, da bambini si disegna e con il tempo non tutti continuano. In genere poi chi continua tende a volerne sapere sempre di più ed a sperimentare di volta in volta.

La tua è una passione, un lavoro, o entrambe le cose?
A volte il lavoro può prendere il sopravvento sul lato più sinceramente passionale di una qualsiasi attività e farla diventare una pratica di pura routine, così come una passione può non sempre evolversi in un’attività lavorativa se non si hanno determinati stimoli nel volerla e poterla sviluppare. In definitiva è sicuramente un lavoro ed altrettanto una passione, senza la quale non si potrebbe lavorare.

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Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Penso che il disegno su carta sia un qualcosa di imprescindibile per chiunque abbia a che fare con un qualsiasi tipo di progettazione.

Da cosa trai ispirazione? E cosa cerchi di trasmettere con le tue illustrazioni?
Principalmente da ciò che mi trovo a dover illustrare. Cerco di esporre tramite immagini dei concetti, anche articolati che di volta in volta mi vengono “affidati”, cercando sempre di farlo con un lessico semplice, comprensibile ma allo stesso tempo non superficiale.

Che strumenti (e/o software) utilizzi solitamente?
Cerco di trovare sempre dei modi nuovi di lavorare, spaziando il più possibile tra computer e fogli di carta sebbene, per vari motivi, ad oggi il digitale è sicuramente il media più utilizzato quasi ovunque in ambito editoriale.
Che consigli daresti agli aspiranti designer/illustratori che desiderano emergere in questo settore?
Almeno da un certo punto di vista, penso (e spero) non si finisca mai di emergere. L’importante credo sia piuttosto fare il proprio percorso, quindi sperimentare e sviluppare un proprio linguaggio con sincerità, poi trovare gli ambienti giusti nei quali far circolare il proprio lavoro, cosa che richiede tempo e fatica ma che alla fine paga molto in termini di gratificazione personale.

Un illustratore che ci consigli di tener d’occhio?
Una illustratrice, su tutti: Irene Rinaldi
Ringraziamo Giulio per averci concesso l’intervista!
Per rimanere sempre aggiornati sui suoi lavori, date un’occhiata qui: http://giuliobonasera.com

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Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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