Ce la fate a leggere due righe questa domenica oppure le costolette di quel povero agnellino sacrificato per le vostre bocche ingorde vi appesantiscono?
In questa domenica di Pasqua, con un pezzo supermegagalattico di cioccolato tra le mani, vi parlo di uno street artist fantastico, cade a pennello oggi.
Lui si chiama Escif, spagnolo, e lascia il suo segno ovunque può, dal suo quartier generale Valencia fino ad arrivare a Los Angeles, passando per la Francia e il nostro belpaese, dove ha partecipato al Fame Festival di Grottaglie.
Escif ha uno stile particolarmente lineare, contraddistinto da personaggi spesso ironici, li vediamo sospesi tra la realtà della superficie e l’illusione di mondo fantastico, onirico, dove l’assurdo prende il sopravvento su qualsiasi esperienza sensoria, proprio come nei film di David Lynch.
L’uso di poche tonalità cromatiche, quasi i colori si ripetono nei suoi lavori, tra nero, grigio e blu, sono il segno con cui Escif ci trasporta verso l’irreale che non ha bisogno di essere interpretato.
Buona Pasqua!
Zelda
Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.
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