Perchè una cosa, anche se piccola, io quest’inverno l’ho capita: sono i fatti a contare, sono i piedi di chi ti cammina accanto sul marciapiede ogni giorno, di chi, finita la lezione, è già fuori l’aula ad aspettarti; perchè le parole, beh con le parole possiamo giocare tutti, possiamo divertirci a dire, a inventare, a illudere e illuderci, ma i fatti, i fatti sono quelli che restano, sono quelli che dimostrano.
I fatti agiscono, cambiano; i fatti sono quelli che costruisci quando vuoi qualcuno e non te ne puoi stare lì fermo ad aspettare, a guardare, devi muoverti, devi fare qualcosa, devi credere che per una volta sia tu a giocare con il tempo e non il contrario.
I fatti avvicinano, ti costringono a stare dentro oppure fuori, a scegliere.
E io, da oggi, andrò alla ricerca dei fatti, per sempre.
Andrò alla ricerca di quegli sguardi che bastano a far tornare il sorriso, dei caffè al mattino e improvvisamente esce il sole, di quei piccoli gesti che profumano di pulito, di tutte le cose belle che rendono il mondo un posto migliore; andrò alla ricerca degli amici con cui ho appeso sogni al soffitto come fossero stelle, dei momenti passati a fissare il muro per scegliere da che parte andare.
Andrò alla ricerca di quei respiri che allargano il cuore, di quei sorrisi che ti fanno capire che, forse, un posto nel mondo l’hai trovato anche tu; andrò alla ricerca di quei profili che ormai conosco a memoria, che potrei disegnare anche senza guardare, degli occhi che non cambiano, delle parole scritte con una vernice che non sbiadisce, che non se ne va.
Andrò alla ricerca delle cose che restano, delle piccole cose che restano.
Perchè crediamo di ricordare tutto, invece ci lasciamo dietro tante di quei dettagli, li perdiamo per strada mentre camminiamo, come lasciamo cadere a terra la carta di una caramella appena mangiata.
Ci rimangono addosso giusto due o tre cose, ma sono quelle due o tre cose che danno un senso a tutto.
Due o tre cose che non cambiano.
Perchè è vero che dovremmo imparare ad accettare che tutto cambia, che dovremmo smettere di aggrapparci alle cose che erano e renderci conto di quelle che sono; è vero che dovremmo staccarci dai vecchi ricordi e crearne dei nuovi, è vero che “per sempre” è uguale a “mai”, ma è anche vero che esistono dei rapporti, dei legami che non cambiano, che restano intatti, che si cristallizzano in un tempo che non esiste, che potrebbero anche passare anni e confini e parole ma li troveresti comunque lì ad aspettarti, come se fossero, per sempre, casa tua.
Alice Innocenti
Alice Innocenti, ventun anni, amante delle parole. Di ogni tipo di parola. "Nella vita vera non posso cancellare, tornare indietro, ripensare a quello che ho detto, correggerlo. Allora scrivo. Per prendermi la rivincita sulle parole. Per raccontare come sarebbe andata se avessi scelto quelle giuste".
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