L’arte di Thomas Doyle, imprigiona in modellini in scala, sensazioni ed emozioni che non starebbero, in quanto a dimensoni, nemmeno in tutto l’universo.
Si tratta di mondi complessi, spesso in scala 1:43 o più piccola, che raffigurano resti di momenti passati, incidenti, coppie assassinate, tragedie accadute, che inevitabilmente hanno cambiato la nostra vita. Scenari nei quali si muovono personaggi impotenti, vittime del fato, o della casualità che tentano in maniera ostinata, coraggiosa e indifferente di RI-partire e RI-costruire un nuovo futuro.
Spesso ingabbiati in teche o sfere di vetro, i mondi di Doyle, nella loro scala così piccola, regalano allo spettatore e all’artista stesso, un senso di onnipotenza, sospesi nell’aria e nel tempo che sembra fermarsi con tutte le sue angosce e le sue paure.
Grazie alle espressioni dei personaggi, che in qualche modo tradiscono l’indiffenza con la quale sono portati in vita, si crea una realtà intimista, che disturba l’osservatore con un triste senso di malinconia e pena e compassione e conforto e vicinanza, evocando momenti spesso spiacevoli, sopiti alla memoria
Le immagini di Doyle rappresentano una realtà modificata attraverso la lente deformante dei sogni.
Vi consiglio spassionatamente di dare un’occhiata al sito di Thomas Doyle: http://www.thomasdoyle.net/
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
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