Domenica in strada: Mp5


Street art lovers di tutto il mondo unitevi! Stiamo per concedervi la prima chicca del 2012, come sempre nel nostro imperdibile appuntamento della domenica, il primo di questo lungo anno che vi auguriamo ricco di belle sorprese da leccarsi i baffi.
Noi della redazione Organiconcrete abbiamo deciso di aprire il 2012 con un’artista a tutto tondo, la quale, dopo aver studiato Scenografia per il teatro a Bologna, alla Wimbledon School of Art di Londra, dopo un’esperienza a Parigi, oggi vive a Roma, dove qualche settimana fa ha presentato il suo ultimo lavoro, “Palindromi”, edito da GRRRZETIC, un libro che si apre a ventaglio, illustrato in entrambi i versi, una storia che si presta ad una doppia lettura, come un palindromo appunto. Nei suoi campi d’interesse, oltre all’illustrazione e al fumetto, con cui ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti come il Premio Bilbolbul nel 2002 e membro del Crack!International Underground Comic Festival, c’è la scenografia, l’animazione, ma soprattutto tanta street art, quella con cui delizia le nostre visioni urbane.
Se non lo avete ancora capito stiamo parlando di MP5 e abbiamo scelto lei per iniziare questo nuovo anno perché ci piace il modo in cui fa irruzione nelle nostre città fatte di cemento e ferro, raccontandoci le strane vicende di un microcosmo abitato da omini incatenati a tubature e a parti meccaniche che sembrano far parte di quell’ingranaggio rugginoso che li attanaglia. Nei suoi lavori, dove il bianco e il nero predominano sugli altri colori, l’essere umano sembra piegarsi alla poderosa strumentalizzazione del progresso, il quale rende ogni soggetto un individuo solo ed isolato dal resto dei suoi simili.
Alla semplicità dei volti e dei corpi dei suoi personaggi si contrappone un universo simbolico pesantemente ancorato alla contingenza che si nutre di ogni singola emozione: la paura, l’amore, la felicità e la tristezza si rivelano nell’istante in cui il nostro sguardo incrocia quello dei suoi personaggi fatti di vernici e pennelli.


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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