C’era una volta.Quasi tutte le favole iniziano più o meno così. C’era una volta …Cenerentola, c’era una volta…Biancaneve, c’era una volta…Pinocchio. C’era una volta la favola del Floppy Disk. Era il 1981 quando la Sony, fece uscire il primo Floppy Disk da 3,5 pollici. Era l’inizio di una favola (incubo?) informatica alla portata di tutti. Finalmente era possibile trasferire byte su un supporto esterno, ad un prezzo accessibile a tutti.
Marzo 2011. Il Floppy Disk, dice definitvamente addio al mercato informatico. Da quella data in poi, nessuna azienda ha più prodotto supporti analoghi.
E se per molti, questo fa parte del naturale processo di eliminazione tencologica, per i nostalgici la fine del Floppy Disk è la constatazione che abbiamo la tendenza a buttare con estrema facilità le cose che sembrano non servirci più.
Sicuramente appartiene ai nostalgici, Nick Gentry, artista inglese che è riuscito a sfruttare i floppy disk come supporto per le sue opere. La sua è una tecnica poco definibile e non appartenente agli standard artistici più comuni. Si tratta di una pittura acrilica, con accenni sperimentali di pop-art.
Quando si dice: l’arte del riciclo creativo.
Sul sito di Nick Gentry, trovate altre immagini http://www.nickgentry.co.uk/
Alessandro Rossi
Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.
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