A colpi di matita: Gianluca Folì


Dopo la brevissima pausa pre/post fine anno, torniamo con la nostra rubrica A COLPI DI MATITA, grazie alla quale vi presentiamo Gianluca Folì.
Ecco a voi l’intervista e un video in cui viene illustrato tutto il processo creativo dell’artista.

 

Quanti anni hai, di dove sei e da quanto tempo fai l’illustratore?
Ciao. Dico sempre che sono di Roma ma in realtà sono nato a Marino, un ridente paese dei Castelli Romani. Ho 32 anni e faccio l’illustratore dall’età di 5 anni, quando disegnavo ovunque sulle pareti di casa.

Come hai imparato a “disegnare”?
Non ho avuto una formazione classica se escludiamo gli studi superiori all’Istituto d’Arte del mio paese. Mi sono formato nel corso degli anni con varie esperienze non sempre prettamente nel campo dell’illustrazione. Mi sono trovato a dover decidere quale valenza avesse per me il disegno e cosa volevo ricercarci. Ho guardato tutto, liberamente, partendo dalle pitture rupestri, passando per i pittori rinascimentali, espressionisti, moderni fino al fumetto popolare, intellettuale, italiano, francese e giapponese. Non volevo assomigliare a nessuno in particolare e ho iniziato il mio percorso.

La tua è una passione, un lavoro, o entrambe le cose?
E’ una passione prima ed un lavoro poi. E’ un modo di essere, di vivere la vita. Non se ne fa a meno, c’è già quando nasci, come il cuore il fegato o lo stomaco. Ci cresci insieme, lo scopri giorno per giorno, anno per anno. Forse puoi decidere se approfondirlo e diventare un professionista ma il modo con cui percepisci il mondo è e rimarrà sempre legato al modo in cui lo puoi riprodurre.

Solitamente disegni prima su carta oppure elabori tutto direttamente su pc?
Preferisco acquerello, matita e inchiostro su carta, ma raramente lavoro su un unico supporto. Semplicemente utilizzo i livelli di Photoshop come fossero fogli di carta, sovrapponendo i diversi elementi analogici per comporre la figura finale. Ho adottato questo metodo per lo più a causa del lavoro commerciale, dove i cambiamenti sono sempre dietro l’angolo, ed è più facile modificare un dettaglio senza rovinare il resto dell’immagine. Cancellare un livello o modificare un colore è più facile, cosa che sarebbe impossibile su un acquerello.

Che strumenti (e software) utilizzi solitamente?
Come dicevo preferisco utilizzare acquerello in pasta, semplici matite da disegno dalla 3b all 9h de inchiostro Ecoline e Winsor & Newton. Ho una particolare attenzione per le carte soprattutto quelle per acquerello rigorosamente Lana e Hahnemuhle da 300gr. o superiori perchè utilizzo molta acqua nei colori. Per la parte digitale mi appoggio al buon vecchio Photoshop coltellino svizzero di ogni illustratore.

Che consigli daresti agli aspiranti designer/illustratori che desiderano emergere in questo settore?
Fondamentalmente c’ è una sola regola: essere onesti con il proprio lavoro.
Potremmo parlare a lungo del lavoro commerciale che un illustratore fa solo per soldi oppure della fragile alchimia tra gli stimoli interni e quelli esterni, ma in realtà un Illustratore dovrebbe sempre essere indipendente dall’andamento del mercato, dovrebbe sviluppare una coscienza personale rivolta alla ricerca individuale e non l’omologazione dell’immaginario in modo da ottenere una chiarezza d’intenti ed una onestà intellettuale che ogni disegno dovrebbe avere.

Grazie a Gianluca per averci concesso l’intervista.
Potete dare un’occhiata al suo sito tramite questo link: http://www.gianlucafoli.com/


Alessandro Rossi

Alessandro Rossi, fondatore di organiconcrete e pseudo studente di Ingegneria Edile-Architettura presso "La Sapienza" di Roma. Ossessionato dai buchi temporali, dall'eta adolescenziale, dal trascorrere del tempo, dai rapporti umani e dall'arte. Irrimediabilmente fesso.

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