Domenica in strada: Blu


Sotto l’effetto di un anestetizzante natalizio, oggi voglio concedervi un momento altamente calorico che ingrassa solo la vostra curiosità e vi aiuta a rimanere atletici.
Care lettrici, carissimi lettori aprite bene gli occhi e assaporate le immagini che seguono, perché lui è mio street artist preferito (nessuno si offenda però), uno che sa bene come dosare colori e forme, uno di quelli che non ha bisogno di presentazioni, le sue immagini parlano benissimo da sole: signore e signori ecco a voi BLU.
Il mio segugio ha raccolto qualche informazione su di lui: presumibilmente marchigiano, teoricamente attivo sui muri di Bologna dal 1999, praticamente uno dei migliori artisti in circolazione assieme a Dem, Run e Ericailcane, con cui ha dato vita alle prime incursioni urbane.

La sua creatività è visibile ovunque, da Bologna a Buenos Aires, da New York a Betlemme, un nomadismo artistico che lo tiene lontano dalle gallerie ghiotte di street art.
Blu gioca con le metropoli, usa i loro spazi urbani per dare vita a delle creature giganti, mastodontiche come le superfici con cui si confronta: i suoi personaggi, creati prima nel suo sketch book, sono esseri umani indecifrabili, venuti fuori da una fabbrica creativa con un marchio doc che li mette a confronto con lo spazio di cui si cibano, fatto di superfici violabili solo con la fantasia, come il muro invalicabile che divide Israele e Palestina su cui Blu ha dipinto un ragazzo che con un dito cerca di rompere quella barriera di cemento e sangue.
La sua improvvisazione e il suo stile, sempre legato al contesto in cui sceglie di dare vita alle sue creature, sono i suoi ingredienti con cui crea e ricrea, aggiungendo o modificando sulle stesse superfici, un processo inventivo, una trasformazione artistica accompagnata dall’uso del digitale che lo rende un artista completo, eclettico, di un altro pianeta.

Di seguito trovare un video e altre immagini, provenienti dal suo sito.

 


Zelda

Mi chiamano Zelda, come la principessa dei Nintendo, come Zelda Sayre Fitzgerald, come Beautiful Zelda della Bonzo Dog Doo-Dah Band. Sono alta quanto una mela della Val di Non, sono impertinente come i miei capelli e mi nutro di street art, quella roba di cui vi parlo la domenica quando avete il cervello quadrato e parlate di rigori e schedine. Non potrete fare a meno di me.

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